Il piano cashback
A conti fatti è diventata la madre di tutte le battaglie. Per dimostrare di avere credibilità a livello internazionale, con gli occhi della Ue a guardarci ora che affluiranno i 209 miliardi del Recovery Fund (tra prestiti e finanziamenti a fondo perduto), occorre ridurre di netto il peso dell’evasione fiscale che in Italia ammonta a circa 109 miliardi di euro all’anno. Così il governo intende riconoscere un bonus a tutti i consumatori che acquisteranno da quella data con carte di credito e bancomat: fino a 300 euro all’anno per spese documentare fino a 3000 euro. Si tratta del piano cashback allo studio del ministero dell’Economia in stretto contatto con Palazzo Chigi
I piccoli importi
Il presidente del Consiglio avrebbe chiesto agli operatori di settore — da Nexi a Sia, da Mastercard a Visa fino alle startup hitech — un nuovo impulso all’adeguamento tecnologico. Per far dialogare il sistema dei pagamenti con le amministrazioni dello Stato serve però un passo decisivo: cioè la rendicontazione delle transazioni attraverso sia la piattaforma PagoPa sia quelle bancarie ed il trasferimento delle informazioni all’Agenzia delle Entrate. Ci sono alcuni passaggi da dover superare. Soprattutto bisogna avere il via libera da parte del Garante della privacy e della Corte dei Conti. Oltre alla soglia di spesa sarebbe previsto anche un limite minimo di operazioni, per incentivare l’uso della moneta elettronica anche per piccoli acquisti. Comportamento ora fieramente osteggiato dagli esercenti che lamentano commissioni troppo alte per i piccoli importi.
Il tetto all’uso del contante
Il piano per la riduzione dell’uso dei contanti prevederebbe, dicono fonti del Mef, pertanto un credito d’imposta per le commissioni pagate dai piccoli esercenti in vigore dal 1° luglio scorso, detrazioni fiscali solo per prestazioni pagate con moneta elettronica e un’esenzione fiscale per chi usa buoni pasto elettronici, oltre all’abbassamento, già in vigore della soglia dei pagamenti in contanti da 2.999,99 a 1.999,99 euro fino al 31 dicembre 2021. Dal primo gennaio 2022 il limite dovrebbe scendere a 999,99 euro. D’altronde per stimolare i pagamenti elettronici conviene ribaltare il ragionamento. Spostando a valle il potere della filiera. Cioè al consumatore che con i suoi comportamenti di acquisto può favorire i cambiamenti sociali. Bisogna mettere in concorrenza tra loro gli esercenti. Comprare solo da quelli dotati di Pos adibiti al pagamento delle carte.
fonte: Corriere.it